Nell'eternita che mi pare un giorno nel mondo che mi gira intorno che e una curva su cui vado e sempre ritorno io credo In questa notte, che non
Cammino cammino cammino a una certa angolazione un debole sole riflesso dalla terra illumina la zona oscurata della luna Vetrine su ghiaccio d?asfalto
Di solito non conosciamo il punto esatto nel tempo in cui la nostra vita ha sterzato per andare da una parte piuttosto che un?altra La creativita deve
Io sono una scimmia si e no ma nella vita sono tutto lo zoo La mia stabilita rotola nella polvere come un cavallo che si gratta la schiena Direzione
Esce a fatica verso destra un'ombra scura tra il melograno e quel fiore strano e il sole si stringe e passa Strisciano vermi sulla pioggia, talpe nelle
Io sono una roccia le acque cantano nelle mie vene d?argento mentre l?arriccia il vento Un gioco d?acqua io sono disegnato da nessuno plasmato da forze
La nostra giovinezza se ne ando per aria lenta, come un lampo se ne ando col freddo anche l'estate ed Aldo a Piazza Farnese lo sciancato si distese mando
?Se dormi cuciro un camiciolino lo cuciro col filo bianco e rosa per fare un bel regalo alla tua sposa La tua sposina che da poco e nata in braccia
Sulle sponde del mediterraneo i cavalli schizzano fango sul sole i bambini spingendo cerchi ci mangiano ci sognano ma quello che manca per viaggiare
Per te e un gioco la notte infossata come i tuoi occhi di gesso e cipria buttata giu e su come un'altalena e una giostra Michelina Ti divori la strada
A poppa della nave l?Eritrea Massawa Sbarca a Taranto curvo pallido scavato un cono di gelato invecchiato ma che cosa l?uomo che ti sposa ha qualcosa
E' un grande drago bassa statura seppure microscopico non e uno sgorbio ne spazzatura Gigi sorriso di plastica con uno studio a Roma che fa fuoco e fiamme
Il silenzio rimane fin quando ci sara gente Cio che e giusto pronunciare e affidato al vento che dall?arte arrivi alla vita varcando
Al di la di queste grate per forza non si va una prigione e un luogo atroce chi lo sa se ve ne sono di peggiori L'ora d'aria batte il passo passa la
Per ritrovarti Venere attraversai il cielo a piedi mi trascinai sulla tua riva tu domandasti: riesci a vedere una marina nel mio prato umido di brina
di grida e pianto/ Tu fantoccio di legno che hai mosso gli alberi allo sdegno/Tu l?hai spento/L?uomo/ Tu l?hai spento (testo di Ennio Rega
E' un treno che insegue natanti, come un battello insegue un clima asciutto a mezza costa, fianco al mare la carrozza trincia l'aria La rotaia e armonica